Come attivare e gestire la relazione con un mentore

Tutti avremmo bisogno di un mentore, o ancora meglio di un gruppo di mentori, con cui poterci confrontare periodicamente rispetto a come sta andando la nostra vita ed il nostro lavoro.

Il mentore non è un confessore con cui sfogarsi quando le cose vanno male, né è un mago che può risolvere i nostri problemi dandoci il consiglio miracoloso.

Il mentore è una persona positiva, matura, capace di ascoltare e generosa nel voler condividere il proprio punto di vista e la propria esperienza.

E’ la persona con cui scambiarsi domande che possono aiutarti a riflettere, che ti dà alcuni consigli su come ti vede e ti sente, che ti racconta cosa ha fatto quando si è trovato in una situazione simile a quella che stai vivendo tu.

Se conosci qualcuno che ha queste caratteristiche prova a chiedergli se ha voglia di farti da mentore ed in questo articolo ti spiego cosa potresti fare per attivare e coltivare questa relazione con regolarità.

 

Chi è il mentore e qual è la sua funzione

 

MENTORE, nella mitologia greca, era il saggio e fedele consigliere di Telemaco, figlio di Ulisse, che gli forniva pareri e consigli durante la lunga assenza del padre.

Possiamo avere uno o più mentori, sia nel nostro lavoro, che rispetto agli altri ruoli che abbiamo nella nostra vita, quello genitoriale, o quello di coppia, o quello sociale, o quello sportivo, e così via.

Pensando più strettamente al lavoro sarebbe molto importante per tutte le persone, indipendentemente dall’età che hanno e dal ruolo che svolgono, poter avere il supporto almeno di un mentore.

Diverse ricerche dimostrano, infatti, che le persone che stanno meglio al lavoro, cioè che sono più serene e che hanno maggiore successo o riconoscimenti o apprezzamenti, sono quelle che sono state capaci di crearsi una sorta di “team di mentori”, cioè che possono contare sul supporto diversificato di varie persone, o strumenti, per avere consigli, pareri, confronti rispetto al proprio lavoro ed alle scelte collegate.

La principale funzione di un mentore, o di un team di mentori, è quella di:

  • aiutarti a fare chiarezza nei tuoi pensieri;
  • essere una fonte di ispirazione per avere nuove idee e per vedere le cose sotto altre prospettive e punti di vista;
  • infonderti fiducia e farti vedere meglio le qualità e le possibilità che hai o che puoi sviluppare;
  • farti scoprire cose di te stessa/o che non immaginavi di avere o di poter fare o pensare;
  • aiutarti a trasformare le critiche o le autocritiche in domande che possono farti ragionare;
  • farti delle domande che possono aiutarti a pensare diversamente.

In linea generale il mentore dovrebbe essere una persona che condivide i tuoi stessi valori e che presenta molte delle seguenti caratteristiche:

  • generosità nel condividere le proprie idee, nel raccontare e nell’argomentare;
  • curiosità verso i problemi degli altri e capacità reale di ascolto;
  • ottimismo;
  • disponibilità a sua volta di un buon network di persone con cui lui/lei a sua volta si confronta;
  • voglia e capacità di darti consigli con spirito onesto e costruttivo.

 

Come puoi attivare la relazione con un mentore

Per riuscire a “costruire” il tuo rapporto di mentorship sarebbe utile porsi, innanzitutto, una prima domanda:

Cosa vuoi imparare o migliorare?

oppure

Di cosa hai bisogno in questa fase della tua vita lavorativa e personale?

Cerca di dare a queste domande delle risposte molto specifiche, perché solo in questo modo ti sarà più facile iniziare a scrivere una lista di persone che potrebbero fare al caso tuo.

Dopo aver scritto una lista di questo genere prova a pensare al modo in cui puoi contattare queste persone e come puoi passarci del tempo di qualità (anche un pranzo o una lunga telefonata mentre sei in macchina al rientro dal lavoro possono essere due momenti utili ed efficaci).

Ti può essere utile sapere che nel tuo team di mentori non devono necessariamente esserci persone che fanno il tuo stesso lavoro, o hanno il tuo stesso stile di vita, e che sono simili a te.

Al contrario, un buon team di mentori dovrebbe essere composto da persone molto diverse da te, anche per età, per professione, per estrazione culturale, per ruolo.

Potrebbe essere un tuo mentore:

- l’assistente che hai trovato quando sei arrivato nella tua ultima azienda e che lavora lì da anni e conosce bene tutte le dinamiche interne;

- un fratello o una sorella che sono sempre bravi a farti ritrovare sicurezza e fiducia in te stessa/o;

- un ex professore da cui hai imparato molto;

- un ex collega che ha fatto il tipo di carriera che tu desideri fare;

- un’amica che ha delle competenze che tu vuoi sviluppare e che ha un’organizzazione di vita che ti piace;

- l’insegnante di yoga o il trainer che ti ricorda quanto sia importante bilanciare la vita lavorativa con quella personale;

e cosi via…

In ogni caso il successo nel costruire e mantenere una relazione di mentorship sta nel:

  • non avere timore di chiedere ad una persona, anche se si tratta di una persona importante ed impegnata, di farti da mentore;
  • porre al mentore sempre delle questioni specifiche invece di confrontarsi su questioni troppo generiche;
  • essere proattivi in questo tipo di relazione e valutare anche in che modo tu possa renderla reciproca, cioè capire se e cosa potresti fare tu per il tuo mentore, cosa potresti scambiare con lei/lui.

 

Cosa puoi chiedere più in specifico al tuo mentore

In linea generale ci sono quattro aree di conversazione che potresti avere con il tuo mentore:

  • storie
  • situazioni
  • competenze
  • consapevolezze.

 

Rispetto all’area delle “storie”, e tenendo conto di quelli che sono i tuoi obiettivi, puoi chiedere al tuo mentore di raccontarti pezzi della sua storia approfondendo episodi specifici.

Esempi di domande possono essere:

  • Qual è stata una situazione in cui hai fallito e come hai fatto a riprenderti?
  • Come hai fatto ad affrontare l’inizio di un lavoro in cui non eri competente del tutto?
  • Come hai affrontato quel trauma/momento difficile?
  • Qual è stata una relazione difficile che hai avuto con un tuo capo e come l’hai gestita?
  • Come hai reagito ad una critica da parte di una persona che stimavi molto?

 

Rispetto all’area delle situazioni puoi andare ancora più nello specifico e fare delle domande più circostanziate del tipo:

  • Devo affrontare un colloquio con il mio capo, mi puoi dare un consiglio su come dirgli che ho qualche problema con lui?
  • Ho due alternative di lavoro tra cui scegliere, mi puoi aiutare a valutare i pro ed i contro?
  • Ho bisogno di ridurre il mio carico di lavoro, mi puoi aiutare a capire quello che posso delegare ad altri?

 

Rispetto all’area delle competenze potresti fare delle domande del tipo:

  • Mi puoi consigliare un libro o un corso per sviluppare la competenza “…”?
  • Quali sono le tre competenze principali che a tuo parere sono importanti nel mio ruolo secondo la tua esperienza?
  • Quale può essere il metodo migliore per sviluppare la competenza “…”?
  • Possiamo fare un role-playing insieme per esercitarmi ad un colloquio importante che devo fare?

 

Rispetto all’area delle consapevolezze potresti fare domande del tipo:

  • Secondo la tua opinione come mi sono mossa in quella circostanza che ti ho raccontato?
  • A tuo parere quanto sono chiara nell’esprimere i miei pensieri?
  • Quali pensi siano delle caratteristiche che potrei valorizzare di più?
  • Cosa ritieni che gli altri notino/apprezzino in prima battuta di me?

 

Fammi sapere se questo articolo ti è stato utile e scrivi a [email protected].

Grazie per la lettura!

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