7 consigli per prenderti cura di te

Quanto sei capace di prenderti cura di te? Lo fai con costanza o tendi ad occuparti prima degli altri? Prendersi cura di se stessi è una competenza importante, da sviluppare ogni giorno, perché la vita ci pone sempre nuove sfide e per riuscire a fronteggiarle è necessario stare bene, avere la giusta energia, sapere di poter contare su se stessi.
E tutto questo è possibile se ogni giorno ci occupiamo di noi, a partire da piccoli gesti. In questo articolo ti propongo alcuni consigli che ho estratto dal diario di Etty Hillesum, una giovane scrittrice ebrea morta in un campo di concentramento durante la Seconda guerra mondiale.
Etty in maniera lieve e forte allo stesso tempo ci dà molti consigli efficaci per prenderci cura di noi stessi ogni giorno.
Contenuti:
Il Diario di Etty Hillesum
Primo consiglio: avere un centro
Secondo consiglio: fermarsi e dosare le energie
Terzo consiglio: non drammatizzare
Quarto consiglio: ascoltarsi
Quinto consiglio: lasciar fluire
Sesto consiglio: fidarsi di sé e degli altri
Settimo consiglio: amare la vita
Il Diario di Etty Hillesum
Etty Hillesum è una giovane ebrea olandese, non osservante, aspirante scrittrice, che in realtà ha rifiutato di tentare di salvarsi, per cercare di essere di aiuto agli altri, ed è morta in un campo di concentramento. Conosciamo la sua breve vita attraverso i suoi diari, in cui sono annotate riflessioni di grande profondità che, però, nascondono grandi consigli proprio su come diventare più forti imparando, man mano, a prendersi cura di se stessi anche mentre ci si prende cura degli altri.
I Diari di Etty Hillesum sono pubblicati da Adelphi e ne consiglio vivamente la lettura.
Per ognuno dei consigli riportato di seguito in corsivo le parole tratte proprio da quanto contenuto nei diari di Etty con qualche commento di accompagnamento.
Primo consiglio: avere un centro
Per avere cura di sé occorre avere un centro da creare e custodire.
Molti di noi sono troppo preoccupati di quello che gli altri pensano, valutano, hanno bisogno e siamo meno “occupati” a costruire dei punti fermi al nostro interno che ci facciano da guida, da porto sicuro. Scrive Etty:
Se un individuo ha un centro, tutte le impressioni provenienti dall’esterno trovano in quel centro un punto fermo (devono fermarsi lì). Chi non ha centro ed è insicuro, a ogni nuova impressione perde l’equilibrio e diventa sempre più insicuro, mentre ogni nuova impressione rende sempre più stabile il centro del primo.
E ora c’è in me un centro di forza che irradia energia anche all’esterno, e riesco a percepirlo anche dalle reazioni degli altri nei confronti della mia persona…. Quella forza viene da dentro: è un piccolo centro chiuso in sé nel quale io, a volte, mi rifugio totalmente, quando il mondo esterno mi pare per un attimo troppo rumoroso…
Quando perdi il tuo centro anche tutte le persone e le cose appaiono decentrate e irreali.
Quando una persona ha imparato a immergersi in se stessa, riuscirà anche a immergersi completamente in un’altra o nel suo lavoro; si diventa più calmi e meno frammentati, o almeno così credo.
Secondo consiglio: fermarsi e dosare le energie
Per avere cura di sé occorre imparare a fermarsi e dosare le proprie energie.
Uno dei gesti di maggiore coraggio ed anche umiltà messi insieme è quello di capire quando fermarsi e come dosare le proprie energie, che non sono infinite…Mentre molti di noi ne abusano con impatti che poi sfociano anche con segnali nel corpo. Scrive Etty:
Appena qualcosa non va nella mia psiche, non va neanche nel corpo.
Il ritmo richiede ripartizione e soste. Bisogna avere il coraggio di concedersi delle pause e di essere stanchi. Chi pretende troppo da se stesso, non vuole accettare le ricadute.
Devi sapere quando fermarti. E sapere di quali forze disponi. E ogni tanto puoi anche perderti; ma non pensare allora che tutto rimarrà sempre in uno stato di smarrimento sognante; infatti, tu per prima sai bene che ogni volta riafferri le redini.
Ci dovrebbe essere un atto di cedimento e rilassamento ogni sera: lasciare andare il giorno con tutto quello che contiene. E congedare ciò che non si è riusciti a concludere a dovere in quella giornata, sapendo che arriverà un altro giorno. Si deve, per così dire, attraversare la notte con mani vuote e aperte, mani dalle quali si è lasciato andare volontariamente il giorno. E solo dopo si può davvero riposare. E in quelle mani riposate e vuote, che non hanno voluto trattenere nulla, e nelle quali non c’è più alcun desiderio, ognuno di noi, al risveglio, riceve un nuovo giorno.
Terzo consiglio: non drammatizzare
Per avere cura di sé occorre essere più leggeri senza drammatizzare.
Avere cura di sé passa anche da non prendere tutto sul personale, tutto troppo sul serio, dal non considerare tutto definitivo, imparando a far fluire le cose. Scrive Etty:
Non si può trascurare nulla e non si può prendersi neppure troppo sul serio.
Io prendo ancora ogni minimo fenomeno troppo seriamente, e qualsiasi stimolo esterno cerco di sistemarlo in un grande insieme. Il che non è affatto necessario. Di tanto in tanto dovrei cercare di essere molto più sorda nei confronti dell’esterno e ascoltarmi dentro.
Non conosco momenti più felici di quelli in cui mi rendo conto che la vita è davvero semplice.
E sii pure triste, semplicemente e sinceramente triste, ma non costruirci sopra dei drammi. Una persona deve essere semplice anche nella sua tristezza, altrimenti la sua è soltanto isteria.
Quarto consiglio: ascoltarsi
Per avere cura di sé occorre ascoltarsi.
La voglia di scoprirsi, di ascoltare i propri desideri e bisogni, senza giudicarli, di essere consapevoli delle proprie emozioni e pensieri è per Etty una pratica assolutamente necessaria che oggi assoceremmo, forse, anche a pratiche di mindfulness. Scrive Etty:
Non devi pensare, ma ascoltare quello che c’è dentro di te: se lo fai ogni mattina per un po’, prima di metterti al lavoro, acquisirai una sorta di calma che illumina l’intera giornata. Dovresti davvero cominciare ogni giorno in questo modo, fino a che tutti i frammenti di preoccupazione e tutti i piccoli pensieri saranno stati spazzati via dalla tua testa. Proprio come al mattino spazzi via dalla tua camera la polvere e le ragnatele, così ogni mattina dovresti ripulire te stessa dall’interno. Solo a quel punto puoi cominciare il tuo lavoro.
Quinto consiglio: lasciar fluire
Per avere cura di sé occorre rimanere aperti.
Lasciar fluire, essere curiosi, fidarsi anche degli altri, sapere che vi sono sempre possibilità da cogliere. Anche questo atteggiamento aiuta a prendersi cura di sé. Scrive Etty:
Questo è ciò che ogni giorno mi insegna daccapo: che bisogna rimanere aperti, che non ci deve chiudere in sé stessi nei momenti più bui, né affondare in essi pensando che sia un giorno perso, triste. Nella mia vita quasi troppo ricca, mi rendo conto che ci sono centinaia di svolte in una giornata, centinaia di sorprese, una veduta improvvisa, un senso di inclusione.
Questa è anche una delle mie più recenti conquiste: che da ogni istante nasce un nuovo istante, che contiene nuove possibilità e che spesso, inaspettatamente, si rivela essere un nuovo dono. E che non si deve trattenere alcun momento di malessere né prolungarlo inutilmente, perché, così facendo, si può ostacolare la nascita di un momento più ricco. E così la vita ti scorre dentro in una corrente ininterrotta, in un’unica grande successione di momenti, ognuno dei quali ha il suo posto nel giorno.
Non devi vedere tutto come definitivo, statico e assoluto, piuttosto come una fase di transizione.
Sesto consiglio: fidarsi di sé e degli altri
Per avere cura di sé occorre avere fiducia in sé stessi e negli altri
Nessuno può dirsi un completo capolavoro o un completo fallimento, ognuno è un miscuglio di passi avanti e di passi falsi, ma comunque di passi che ci portano in qualche modo in una direzione se siamo stati capaci di darcela. Per questo meglio non giudicare e credere nelle nostre possibilità. Scrive Etty:
Sei sanissima, stai crescendo in direzione di te stessa, stai diventando autonoma.
Non devi mai più negare i tuoi momenti migliori durante quelli peggiori. La maggior parte delle persone è comunque infedele ai suoi momenti migliori. Se sai come assegnare il posto giusto nella tua vita anche al gelo del giorno, non resterai a lungo nel disincanto. Perché sai che anch’esso fa parte della vita.
Ho, per così dire, il coraggio di fare errori e comunque conservo la fiducia nelle mie capacità.
Non bisogna sempre pretendere dei grandi risultati, ma bisogna credere in quelli piccoli.
E devi anche avere fiducia nel fatto che un giorno tutto si amalgamerà in una grande sintesi e credere che stai costruendo qualcosa. In questo credo infatti da molto tempo: credo nel lavoro e nelle azioni che si uniscono, trovando una giusta collocazione e mai un vuoto in mezzo; nel tanto lavoro regolare e costante. Ed essere molto, molto modesta.
Credere in se stessi, e credere che abbia un senso cercare di trovare la propria forma.
Non sono mai le circostanze esteriori, è sempre il sentimento interiore, depressione, insicurezza o altro, che conferisce alle circostanze un’apparenza triste o minacciosa.
La vita è piena di promesse e possibilità, finché siamo in salute e non temiamo le difficoltà.
In realtà è l’orientamento interiore verso gli eventi a determinare il destino. In ciò consiste la vita.
Settimo consiglio: amare la vita
Per avere cura di sé e degli altri occorre amare la vita, nonostante tutto e tutti
Questa è la più grande scommessa ed il più grande atto di coraggio che ci vuole, ed è forse anche questo il motivo per cui tante persone fanno fatica a prendersi realmente cura di sé e riescono, poi a farlo rispetto agli altri, ma può darsi che sia anche questo il segreto da scoprire e conquistare. Scrive Etty:
La curiosità per quel che diventerai non è uno sprone sufficiente. Deve trattarsi di autentico amore per la vita.
L’uomo riceve l’anima da amministrare e deve amministrarla bene; vivere con le forze della propria anima, esserne vivificato.
La vita è una lotta, ma io ci sto prendendo gusto e lottando mi rafforzo.
Dovunque ci troveremo, dobbiamo esserci con tutto il nostro cuore.
Ho il dovere di vivere nel modo migliore e con la massima convinzione, fino all’ultimo respiro: allora il mio successore non dovrà più ricominciare tutto daccapo, e con tanta fatica.
L’inchinarsi davanti al destino è anche una vittoria.
E’ già tanto riuscire a comprendere di essere parte di un grande processo di crescita, divenirne consapevoli. Credo che ancora per troppe persone la vita sia fatta di momenti casuali senza un vero collegamento interno.
Si è a casa dovunque su questa terra, se si porta tutto in noi stessi.
Se solo si potesse far capire alla gente che si può lavorare alla propria pace interiore, e continuare a essere produttivi e fiduciosi dentro di noi malgrado le paure e le voci che circolano.
In fondo, il nostro unico dovere morale è quello di dissodare in noi stessi vaste aree di tranquillità, fintanto che si sia in grado d’irraggiarla anche sugli altri. E più pace c’è nelle persone, più pace ci sarà in questo mondo agitato.
Conclusione
C'è una frase che ti è piaciuta particolarmente e che vorresti far diventare un tuo mantra? Qual è il consiglio che senti più necessario per te in questo momento della tua vita per prenderti cura di te? Se ne hai voglia scrivi un tuo commento alla mail [email protected], o fai leggere questo articolo ad una persona che pensi ne abbia bisogno.
Buon lavoro e grazie per la lettura!
© 2023
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