7 modi per far crescere la tua fiducia

Che rapporto hai con la parola fiducia? Quanto hai fiducia in te, negli altri, nella vita? Io credo che la fiducia sia una questione molto importante, da non appiattire sul concetto di autostima, ma da far vivere sul concetto di sicurezza che è un ingrediente necessario per affrontare le inevitabili sfide che la vita, lavorativa e non, ci pone ogni giorno. In questo articolo ti propongo alcuni consigli su cosa fare per aumentare la tua fiducia e cosa, invece, sarebbe meglio evitare.
Contenuti:
Perché è importante la fiducia
7 cose da fare
7 cose da non fare
Conclusioni
Perché è importante la fiducia
La maggior parte delle persone ha un problema con la fiducia. C’è chi si fida poco di sé, degli altri, o della vita in generale. C’è chi, al contrario, si fida troppo! Sembra che a tutti manchi in qualche modo la “giusta misura” e spesso ci capita di vedere persone “che si credono chissà chi!” e persone che “si valorizzano poco” ed alla base c’è sempre la relazione che si ha con la fiducia.
Peraltro spesso mentiamo, anche a noi stessi, rispetto al rapporto che abbiamo con la fiducia. Pensiamo di avere fiducia, ma poi emotivamente proviamo l’opposto, e magari procrastiniamo quello che per noi è importante, oppure ci sentiamo sfiduciati, ma ad esempio abbiamo il coraggio di fare le cose.
Il problema è che molti di noi sbagliano a scegliere le cose rispetto alle quali “ancorare” e far crescere la propria fiducia, e per questo errore, creiamo condizioni di fiducia poco solide, fragili, che possono svanire all’improvviso facendoci scoprire molto più insicuri di quello che pensavamo.
Ecco perché è importante non solo coltivare fiducia, ma anche capire quali semi utilizzare e su quale terreno coltivare.
Il punto di partenza è decidere di avere una vera e propria "conversazione" con se stessi rispetto alla fiducia. Avere voglia di costruire una relazione di fiducia ed avere una conversazione interiore positiva e non lamentosa che punti a valorizzare quello che c’è e non a lamentarsi per quello che non c’è.
Occorre, come tutte le cose, avere voglia di aver fiducia!
7 cose da fare
Ci sono 7 elementi su cui può essere utile concentrarsi per far crescere la propria fiducia, in se stessi, prima di tutto, e poi negli altri e nella vita in generale. Perché partendo dalla fiducia in se stessi si crea un effetto “domino” anche su tutto il resto.
I 7 elementi sono:
- Il processo con cui facciamo le cose: tendiamo tutti a fare l’errore di pensare che la nostra soddisfazione dipende dai risultati che otteniamo (un voto alto a scuola, una promozione al lavoro, il raggiungimento del peso desiderato, tanto per fare tre esempi molto diversi tra loro), ma nella realtà quello che possiamo controllare, e quello che davvero ci da soddisfazione è il processo attraverso il quale siamo riusciti ad ottenere quel risultato, quindi i sacrifici che abbiamo fatto, la tenacia che abbiamo dimostrato, la disponibilità al cambiamento o all’apprendimento che abbiamo messo in campo. Quindi più che pensare ai risultati è meglio concentrarsi sul processo che abbiamo messo in campo per fare certe cose, è lì che risiede la fiducia in noi stessi.
- La capacità di imparare e quindi la crescita delle competenze: ogni volta che abbiamo la sensazione di imparare qualcosa di nuovo è certo che aumenta la fiducia in noi stessi, e di conseguenza anche nel resto del mondo. Le competenze fanno crescere la fiducia anche perché ci danno una dimostrazione della nostra capacità di apprendere, di cambiare ed anche di trovare soluzioni.
- Le intenzioni: avere delle intenzioni significa vivere la vita in maniera attiva, strategica, fissandosi delle mete, degli obiettivi, dei progetti. Decidendo quello che è importante, quello che si vuole fare. Una vita senza intenzione è una vita in cui rischiamo di “girare a vuoto”, di essere tirati da una parte o dall’altra, a seconda di quello che vogliono gli altri, o del destino, e tutto questo genera un senso di mancanza di controllo e quindi di insicurezza.
- Le azioni: la fiducia cresce facendo, e non pensando! Sono le azioni che ci aiutano ad allenare i muscoli della sicurezza, a capire cosa possiamo migliorare, a dimostrare che le nostre intenzioni sono reali. Vederci “fare” ci da In realtà il punto di partenza potrebbe essere quello di decidere di avere una vera e propria “conversazione” con se stessi rispetto alla fiducia. Un rapporto attivo con questa parola per capire in che modo averne di più, senza sperare che cresca senza che noi facciamo nulla, o confidando che gli altri facciano qualcosa al posto nostro.
- La determinazione: la determinazione riguarda non solo il fare, ma soprattutto il portare a termine le cose che si è deciso di fare. Molto spesso disperdiamo la fiducia perché vogliamo fare troppe cose insieme (senza finirne nessuna), o perché iniziamo qualcosa e poi la lasciamo andare al primo ostacolo. La fiducia si costruisce avendo la pazienza di continuare, di non mollare. Ed è importante vedere la fine delle cose che iniziamo perché altrimenti proviamo lo stesso smarrimento di quando facciamo una strada e non sappiamo quando e quale sarà l’arrivo.
- Le buone relazioni e gli ambienti positivi: ci sono molti studi che dimostrano che la frequentazione di persone che hanno una buona fiducia aumenta il nostro stesso livello di fiducia così come l’appartenenza ad ambienti che riteniamo stimolanti, che ci danno ispirazioni, in cui ci si sente capiti, ascoltati. Avere relazioni all’interno delle quali è possibile anche far vedere le proprie vulnerabilità, parlare dei propri sogni, obiettivi, senza censure o timori, aiuta la nostra fiducia, mentre relazioni superficiali ci rendono più insicuri.
- Il senso di abbondanza: a pensarci bene abbiamo tutti abbondanza di qualcosa, siamo tutti ricchi di qualcosa, e non mi riferisco tanto e solo ai soldi. Penso alla generosità, alla disponibilità, allo spirito, alla gentilezza, alla tenacia, alla pazienza, all'intelligenza, e così via. Riconoscere e puntare su cosa abbiamo in abbondanza e coltivarlo è un modo per costruire fiducia in se stessi e nella vita.
7 cose da non fare
D’altra parte tendiamo spesso a far dipendere la nostra fiducia da elementi che invece la rendono molto fragile e da cui sarebbe meglio stare alla larga.
Questi elementi sono:
- Quello che pensano gli altri, o la loro approvazione o attenzione: non occorre piacere a tutti, e poi crediamo che gli altri si occupino di noi più di quanto sia vero nella realtà, ognuno ha la sua vita ed è molto pericoloso far dipendere la propria fiducia da quello che pensano altri di noi che, a dirla tutta, non avranno mai una costante e totale attenzione su di noi (ed è giusto cosi!). Questo vuol dire anche imparare a non prendere le questioni sul personale e non farsi ferire dagli altri anche perché non sempre è questa l’intenzione primaria. Inoltre spesso viviamo il paradosso di cercare tanto l’approvazione degli altri, ma di non darci mai nessuna approvazione da soli!
- Lo stato d’animo in un determinato momento: spesso basiamo la nostra fiducia su come ci “sentiamo” in un momento particolare a livello emotivo, a volte anche fisico. In questo caso facciamo dipendere la nostra fiducia da “reazioni” emotive, mentali, fisiche, invece che dalla nostra identità di fondo, da quello che pensiamo di essere più nel profondo, dai valori in cui crediamo, da quello che siamo riusciti a fare nell’intera nostra vita e così via. La reazione implicitamente ci dice che non “abbiamo il controllo” e questo ci genera una sensazione di sfiducia. Ma nella realtà non possiamo controllare quello che ci accade nel mondo esterno, al di fuori di noi, ma possiamo sviluppare competenze per mantenere uno stato di equilibrio interiore, che ci da un senso di fiducia.
- L’immagine esterna: quando si è giovani questa è la prima cosa su cui fondiamo la nostra fiducia, come appariamo a livello fisico! Ma è un fattore molto rischioso che sarebbe bene abbandonare il prima possibile, perché in realtà genera tanta, tanta insicurezza (e l’epoca dei social non aiuta!). Il nostro aspetto esterno è destinato inevitabilmente a cambiare, non solo nel tempo, ma anche in funzione di tanti elementi (da come abbiamo dormito, solo per fare un esempio che può capitare a tutti) e non ha molto senso far dipendere la nostra fiducia da un elemento così variabile!
- I singoli risultati: questo è l’errore più frequente che commettiamo tutti rispetto alla fiducia. Pensiamo che quando raggiungeremo un certo risultato, allora conquisteremo fiducia! E poi succede che otteniamo il risultato e non accade nulla a livello di fiducia e ci tocca ricominciare e fissare un nuovo traguardo, oppure non raggiungiamo il risultato ed allora ci sentiamo dei falliti. In realtà i risultati sono per loro natura “mobili” e per questo non conviene “attaccarci” la fiducia. Come detto prima a proposito del processo è più utile concentrarsi sul processo attraverso cui costruiamo i risultati e non sui risultati di per sé.
- I paragoni con gli altri: una delle cose più pericolose che possiamo fare è quella di paragonarci agli altri. E’ un modo per non rispettare la nostra unicità ed in più non conosciamo realmente qual è la storia delle persone cui ci stiamo paragonando e la fase di vita che stanno attraversando. Il paragone è utile se ci dà delle ispirazioni da interpretare poi a modo nostro, ma non se lo usiamo solo per un confronto da cui escono dei vincitori e dei perdenti.
- L’idea di dover sapere tutto o di dover fare tutto da soli: si tratta di un’idea che candida inevitabilmente allo stress, o al fallimento, o all’errore, o al senso di inadeguatezza che sono tutti fattori che non aiutano la fiducia. Al contrario la fiducia nasce nella consapevolezza che non siamo obbligati a sapere tutto, che possiamo anche fare domande, ammettere di non conoscere o non capire, essere bravi a fare in modo che altri ci aiutino o facciano quello per cui sono più portati valorizzando anche il lavoro e le capacità di altri e non pensando di voler essere sempre al centro dell’attenzione. Le persone che hanno più fiducia sono anche quelle che fanno più domande, che ascoltano di più, che ammettono di non avere tutte le risposte, e che mettono al centro anche gli altri.
- Come va un’unica cosa della vita (che sia il lavoro, la famiglia, la tua vita sociale, e così via): i giocatori sanno che è molto rischioso puntare tutto il gioco su un’unica carta, o fare una puntata alla roulette su un unico numero. Le probabilità di vittoria sono molto basse e lo stesso vale per la fiducia. Spesso “giochiamo” con la nostra fiducia pensando che se otterremo quella determinata cosa, se andrà bene quella certa attività, se avremo quella promozione, se guadagneremo quella cifra, allora, magicamente, avremo fiducia in noi. Ma poi questo non succede, anche quando riusciamo ad ottenere quello che speravamo, perché la fiducia ha bisogno di un nutrimento più vario, come la nostra alimentazione, e non di un singolo ingrediente.
Conclusioni
C’è un’ultima cosa importante per la fiducia, anzi la più importante, ed è quella che si dice auto compassione, cioè la capacità di trattarsi con gentilezza, di accettare i propri momenti di fragilità, di incertezza, di debolezza e di fidarsi della propria capacità di riuscire ad andare avanti, e per farlo il primo passo è proprio di fidarsi della volontà di voler bene a se stessi.
Sembra una cosa scontata, ma è quello che spesso non facciamo, o che facciamo molto meno di quanto ne avremmo bisogno, aspettando a volte che siano altri a farlo al posto nostro.
E tu che ne pensi? Da quale elemento ti piacerebbe partire per rafforzare la tua fiducia? Se ne hai voglia scrivi un tuo commento alla mail [email protected], o fai leggere questo articolo ad una persona che pensi ne abbia bisogno.
Buon lavoro e grazie per la lettura!
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