Come gestire le tue paure

Quante volte sperimenti la sensazione di avere paura? Paura di non sapere come fare qualcosa, di non prendere la decisione giusta, del giudizio negativo degli altri, delle conseguenze delle tue decisioni sugli altri, e così via? E quante volte queste paure hanno influenzato negativamente la tua vita, al lavoro e non solo?

In questo articolo vedremo in quali modi è possibile gestire le paure per evitare di farsi bloccare o travolgere, peggiorando la qualità della nostra vita.

 

Contenuti:

  1. Abbiamo tutti paura
  2. Le paure principali che ci assillano
  3. Come gestire le paure
  4. Conclusioni


1. Abbiamo tutti paura

Probabilmente il mondo si divide tra quelli che ammettono di avere delle paure e quelli che non lo ammettono, mentre credo che non esistono persone che possono dichiarare di non avere “mai” paura o “nessuna” paura.

La paura ha avuto un ruolo essenziale per la nostra sopravvivenza come specie, perché ci ha permesso di evitare alcuni pericoli, e tuttora ci consente di stare alla larga da situazioni che possono compromettere, ad esempio, la nostra sicurezza fisica. 

Ed il nostro cervello ha una parte dedicata alla gestione della paura e quando la proviamo ci fa mettere in campo delle reazioni automatiche, che neanche comandiamo, e che possono essere di:

 

  • attacco;
  • fuga;
  • paralisi.

 

Se una persona si trova in una situazione di pericolo fisico (ad esempio un incendio, un animale pericoloso, una persona minacciosa) avrà sicuramente una di queste tre reazioni.

Ora la questione è che, al giorno d’oggi, le paure che viviamo sono molto raramente associate ad eventi fisici (come accadeva invece frequentemente ai nostri antenati) e sono prevalentemente associate a preoccupazioni, ansie, storie che ci raccontiamo, o che altri ci raccontano e che ci spaventano, proprio come se fossero degli eventi fisici.

Ed il problema è che il nostro cervello reagisce alle paure non fisiche nella stessa maniera in cui è abituato a rispondere alle paure fisiche: attaccando, scappando o paralizzandoci.

Anche perché pur non essendo paure fisiche, proviamo, molto spesso, le identiche sensazioni nel corpo che abbiamo quando siamo spaventati per qualcosa di fisico: magari il cuore batte più forte, o ci si secca la gola, o abbiamo i crampi allo stomaco, e così via.

Non solo il nostro cervello, ma anche il nostro corpo, si mette in uno stato di allarme, e questo ci fa venire ancora di più la sensazione di paura.

Inoltre la cosa ancora più sorprendente è che tanto più gli eventi collegati a paure fisiche si sono ridotti tanto più sono aumentati quelli associati a paure non fisiche, per cui oggi tutti noi siamo costantemente alle prese con tante paure che sperimentiamo quotidianamente e che, oltre a peggiorare la qualità della nostra vita e delle nostre relazioni, hanno un impatto fortemente negativo sulla fiducia in noi stessi e sulla capacità di realizzare quello che per noi è importante.

Per questo diventa importante imparare a gestire le paure invece di far attivare in automatico il nostro cervello primitivo.

 


2. Le paure principali che ci assillano

In linea generale quello di cui tutti abbiamo spesso paura è che le cose non vadano come pensiamo, o come vorremmo che andassero, e questo ci fa venire ansia perché temiamo che il futuro sarà negativo, che le cose andranno male.

 

Più nello specifico le 4 paure prevalenti che sperimentiamo, ad esempio nel nostro lavoro, sono:

  • la paura di un evento catastrofico che rovinerà la nostra reputazione, le nostre finanze, le nostre relazioni. Tanti vivono la paura di essere licenziati, di essere giudicati negativamente, di essere presi in giro o che qualcuno parli male di loro, di essere odiati dagli altri.
  • la paura di scoprire di esserci sbagliati, di aver fatto cose o preso decisioni che avranno conseguenze negative per noi stessi o per altri e che questo ci farà sentire (o valutare da altri) stupidi, incompetenti, incapaci, inopportuni.
  • la paura di essere esclusi dagli altri, di rimanere isolati, di non essere accettati.
  • la paura della responsabilità, del cambiamento, di quello che non conosciamo e che temiamo potrebbe essere al di sopra delle nostre capacità. 

 


3. Come gestire le paure

Se è vero che tutti abbiamo delle paure è anche vero che tutti possiamo imparare a gestirle, evitando che il nostro cervello primordiale lo faccia per noi trattandole come fa con le paure fisiche.

Perché per le categorie di paure che ho descritto prima la strategia migliore non è né quella di essere aggressivi (attacco), né quella di fare la vittima e cedere (fuga), né quella di rimanere bloccati (paralisi) senza fare niente.

 

Ecco quindi una serie di cose molto pratiche che si possono fare:

 

  • la prima cosa è accettare di avere paura, quindi non spaventarsi della sensazione di paura, sapere che è naturale e che è possibile gestirla e che è umano averla;
  • poi sarebbe utile iniziare a fare dei distinguo, evitando cioè di generalizzare, di vedere tutto “bianco o nero” o di fare delle supposizioni. Quindi se, ad esempio, ho paura di fare una brutta figura con i colleghi perché non ho capito bene una cosa e non so come dirlo è meglio evitare pensieri del tipo “è sempre così”, oppure “non ho capito proprio niente”, oppure “loro avranno sicuramente capito tutto al contrario di me”;
  • poi conviene distinguere i fatti reali dalle ipotesi. Quindi se, ad esempio, ho paura di non poter accettare un nuovo incarico perché non l’ho mai fatto prima e penso di non essere all’altezza e temo il giudizio negativo, potrei separare i fatti, che sono che fino ad oggi sono riuscita sempre a cavarmela nelle cose che mi hanno chiesto di fare, e quando non è stato così non è stata la fine del mondo, dalle ipotesi, che sono tutte le mie paure, cioè le storie catastrofiche che mi racconto nella testa, e che magari non si sono verificate anche per altre persone;
  • meglio anche imparare ad evitare paragoni con gli altri perché spesso le paure si alimentano proprio da paragoni che facciamo con altri senza però conoscere perfettamente la loro storia, il loro reale punto di partenza, e così via;
  • è utile anche capire se la paura che provi è la tua o se l’hai ereditata da altri, cioè è un condizionamento che provi a causa di altri che hanno quella paura, che nella realtà non ti appartiene davvero. Se è così è il modo più semplice per lasciarla andare;
  • la paura in ogni caso è una messaggera di informazioni, su di te e sugli altri. Quindi, invece di farti spaventare, quello che puoi fare è analizzare che tipo di informazioni ti sta cercando di dare e prendere quelle che sono più utili. Se ho paura di fare una brutta figura per un lavoro che sto preparando, magari questo mi aiuterà a capire quali sono gli aspetti che ho bisogno di curare di più, oppure quelli che a cui gli altri faranno più attenzione;
  • se possibile metterci un po’ di ironia, o circondarsi di qualcuno che aiuta a sdrammatizzare ed a vedere il tutto sotto una luce più leggera e meno drammatica. Questo può voler dire anche parlare con qualcuno delle proprie paure, che spesso è un modo molto efficace per farle sgonfiare. Dirle ad alta voce è come far sciogliere neve al sole ed in più permette ad altri, magari scegliendo qualcuno con un’attitudine positiva, di darci qualche buon consiglio o di farci vedere le cose da un’altra prospettiva;
  • se manca l’ironia il suggerimento contrario può essere di andare fino in fondo al dramma che si sta vivendo ed elencare tutto quello che di negativo può accadere in associazione a quella paura. Quello che accade è che quando si è costretti a fare un elenco simile si scopre che poi la situazione è molto meno drammatica di quello che si aveva in testa… Anche perché dopo aver fatto l’elenco di tutto quello che potrebbe accadere sarebbe utile sia stimare la probabilità che accada ed anche pensare a cosa si potrebbe fare in risposta, scoprendo che spesso ci sono delle soluzioni che alleggeriscono le conseguenze e quindi è tutto meno problematico di quello che si pensa;
  • concentrarsi sugli apprendimenti, più che sui rischi di errori e fallimenti, su quello cioè che cambierà in positivo, su quello che si imparerà strada facendo, anche attraverso eventuali errori.

 

Ma c’è un ultimo, grande, segreto per gestire le paure e lo lascio nelle conclusioni.



4. Conclusioni

Credo che il vero segreto per gestire le paure, non fisiche, che sperimentiamo quotidianamente nella nostra vita, e che rischiano di compromettere la nostra autostima e la nostra capacità di definire ed ottenere quello che per noi è più importante sta nell’alimentare la nostra parte di desiderio.

Significa cioè avere chiaro qual è il desiderio che si nasconde dietro la paura, o che la paura non ci sta facendo vedere.

Qual è l’ambizione, il senso, lo scopo che per noi è importante raggiungere. 

Quello di cui abbiamo bisogno è la connessione con qualcosa di più grande della paura, che è quello che muove anche il vigile del fuoco che decide di buttarsi in una casa tra le fiamme per salvare una vita umana, l’idea di poter salvare qualcuno è qualcosa di più grande della paura del fuoco!

Quindi quando hai la paura di non valere abbastanza, di rischiare di fare una brutta figura, di quello che penseranno gli altri, prova ad andare oltre e pensa al perché stai facendo quel progetto, quella attività, o stai prendendo quella decisione. Pensa a dove potrà portare te ed altri e vivi la sensazione di energia che questo pensiero ti dà.

Tieni anche presente che, a pensarci bene, il desiderio ci fa vivere le stesse sensazioni fisiche che prima ho descritto a proposito della paura, solo che invece di chiamarle mal di stomaco le chiamiamo “farfalle nello stomaco”, o invece di chiamarla tachicardia lo chiamiamo “batticuore”.

In sostanza il corpo ha le stesse reazioni, ma siamo noi a dare un significato diverso a seconda del nostro stato emotivo, ed una cosa che puoi fare, quando hai paura e senti che il tuo corpo ti sta parlando, ti chiederti se, invece di darti segnali di paura, in realtà non ti stia esprimendo segnali di desiderio.

Sarà questo desiderio, questa ambizione, questo senso che ti aiuterà a far entrare in campo il tuo coraggio nonostante la paura. Ed il tuo coraggio alimenta la tua fiducia ed il tuo apprendimento.

Puoi considerare il desiderio come una sorta di “trampolino” che è capace di farti fare il salto dalla paura al coraggio.

 

E tu che ne pensi? Quali sono i modi in cui gestisci le tue paure? Qual è una paura che dopo aver letto questo articolo avresti voglia di eliminare dalla tua vita? Se ne hai voglia scrivi un tuo commento alla mail [email protected], o fai leggere questo articolo ad una persona che pensi ne abbia bisogno.

Buon lavoro e grazie per la lettura! 

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