Come prendere decisioni difficili

Ci sono decisioni che non stai prendendo, nel tuo lavoro o nella tua vita, perché non sai quale sia la cosa migliore?

Oppure provi una sensazione di malessere, di frustrazione, ma pensi di non poter decidere niente per cambiare la situazione?

O magari prendere delle decisioni ti spaventa perché in passato senti di aver fatto degli errori?

La maggior parte delle persone si trova in una, o tutte e tre le situazioni, ed è molto normale. Perché prendere decisioni è difficile, ma ci sono modi per poterci riuscire meglio, ed è di questo che ti parlo in questo articolo.

 

Contenuti:

1. Perché le decisioni sono difficili

2. Cosa puoi fare per prendere decisioni difficili

3. Conclusione

 

1. Perché le decisioni sono difficili

Prendere decisioni stanca, e quelle difficili stancano ancora di più. Questo è il primo fattore, almeno nella mia esperienza, per cui spesso potresti non riuscire a prendere decisioni, a maggior ragione se difficili. Sei “semplicemente” stanca/o. E quindi occorre recuperare energie e poi ricominciare a valutare quale decisione prendere, e la difficoltà è tutta nella tua stanchezza.

Ma penso che le decisioni possono essere difficili anche per altri tre motivi frequenti:

  • il primo è che temi che le conseguenze delle tue decisioni possano avere un impatto negativo su altre persone, e questo ti spaventa, preoccupa, dispiace;
  • il secondo è che metti in comparazione decisioni, cioè opzioni su cui prendere una decisione, che ti sembra abbiano la stessa importanza e quindi ti viene difficile capire quale sia la migliore;
  • il terzo è che in passato hai preso decisioni che, con il senno di poi, si sono rivelate negative per te e pensi di non avere la competenza per decidere.

 

2. Cosa puoi fare per prendere decisioni difficili

In questo articolo mi concentro nel dare qualche suggerimento soprattutto nel caso in cui le decisioni sono difficili perché hai più cose tra cui scegliere, che al momento ti sembra abbiano la stessa importanza (quindi il secondo caso che ti ho descritto).

Esempi di decisioni di questo tipo potrebbero essere:

Cambio lavoro o rimango dove sono?

Mi dedico di più al lavoro, che mi piace tanto, o alla famiglia, altrimenti mi sento in colpa?

Scelgo l’offerta di lavoro A o B?

Dico al mio collega che c’è qualcosa che non mi va bene, o sto zitta perché è importante la relazione che ho con lui?

Mi concentro sulla attività A o sulla B, visto che mi piacciono tutte e due, ma non ho abbastanza tempo?

Mi concentro solo su queste perché rispetto alle decisioni che sono difficili per paura delle conseguenze negative penso che, spesso, la cosa più importante è accettare il dato di realtà che non abbiamo tutti le stesse opinioni, priorità, esigenze e quindi è assolutamente da mettere in conto che qualcuno potrà essere scontento, o che ci saranno degli impatti negativi, e l’unica cosa che possiamo fare è pensare a come gestire queste negatività senza farle trasformare in un dramma. 

Mentre per la paralisi decisionale che deriva dall’essersi “scottati” in passato, il mio suggerimento è di riflettere sugli apprendimenti che quegli errori decisionali ti hanno generato e come si possono usare per prendere decisioni migliori. Ma si impara a decidere solo prendendo decisioni, non ci sono altri modi.

Ed infine occorre anche considerare, sia nel primo che nel terzo caso, che nessuna decisione ha, nella realtà un impatto permanente ed anche che le nostre decisioni non determinano, completamente, gli eventi che ci riguardano o che riguardano altri, perché non tutto è nel nostro controllo (ed io dico anche per fortuna!).

Allora torniamo alle decisioni difficili del tipo 2, quelle che lo sono perché hanno a che fare con cose che hanno per te un’importanza che ti sembra simile, e non sai dire quale vince sull’altra.

In questo caso il mio suggerimento è di valutare quale delle decisioni che stai comparando:

 

  1. Ha la maggiore coerenza rispetto ai tuoi valori, dove per valori intendo quello che, più nello specifico, è importante per te, e quindi “ha un valore”. Alcuni valori possono essere il rispetto, le relazioni, la responsabilità, l’amore, la libertà, l’apprendimento, la creatività, la gioia, la sfida, e così via. Quindi in pratica una prima cosa che puoi fare è pensare nello specifico a quali sono i 5 valori più importanti per te e poi confrontare effettivamente le decisioni e valutare qual è più coerente con la maggioranza dei tuoi specifici valori.
  2. Avrà il maggiore impatto su te nel futuro, su quello che vorresti ti accadesse di buono nel futuro (questo per evitare di prendere decisioni che invece ci ancorano ad un passato e non ci fanno fare dei progressi).
  3. Ti aiuta a migliorare, a sviluppare nuove competenze, a valorizzare il tuo potenziale.
  4. Ti permette di essere di supporto anche ad altri, che per te sono importanti, di fare la differenza per altri (ma senza cadere nella trappola di prendere la decisione che è solo comoda per altri o che compiace gli altri).

La decisione che risulta “vincente” rispetto a tutti questi quattro filtri potrebbe essere la decisione migliore da prendere in questa fase della tua vita.



3. Conclusione

L’ultimo suggerimento che mi sento di dare è di non prendere delle decisioni quando sei in uno stato emotivo estremo, o in positivo o in negativo, perché difficilmente questa condizione emotiva ti aiuta a fare con una certa “distanza” le valutazioni che ho proposto. Ed anche consiglio di chiedersi se la decisione che stai valutando nasce da una “strategia”, quindi da un pensiero sul tuo futuro, o solo da uno “scoraggiamento” rispetto a quello che ti è accaduto in passato o che ti sta accadendo ora.

Quindi se devi prendere delle decisioni difficili, prova a seguire il filtro di queste valutazioni e fammi sapere se ti è stato utile.

E tu che ne pensi? Quali sono delle decisioni difficili che vorresti prendere in questa fase della tua vita? Hai delle tue strategie per prendere queste decisioni? Se ne hai voglia scrivi un tuo commento alla mail [email protected], o fai leggere questo articolo ad una persona che pensi ne abbia bisogno.

Buon lavoro e grazie per la lettura! 

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