L'arte di prenderti cura di te e del tuo lavoro

Come stai? Cosa fai per prenderti cura di te? Lo fai ogni giorno? Su quali aspetti? Ed in che modo? Con che frequenza? Te lo chiedo perché quello che noto è che molte persone, pur sapendo in teoria quanto è importante prendersi cura di se stesse, e cosa dovrebbero e potrebbero fare, in realtà non mettono in campo delle abitudini quotidiane che investono tutte le sfere della vita, da quella mentale a quella fisica, da quella emotiva a quella sociale, da quella privata a quella lavorativa. Hai voglia di provare a fare un breve check up e soprattutto di capire quale può essere un segreto per occuparsi davvero di se stessi con successo?
Contenuti:
- Perché prendersi cura di se stessi è una necessità ed un’arte
- Cosa significa vivere in maniera intenzionale
- La cura della mente
- La cura del corpo
- La cura delle emozioni
- La cura delle relazioni
- La cura del tempo
- La cura del lavoro
1. Perché prendersi cura di se stessi è una necessità ed un’arte
Viviamo ogni giorno mille problemi: al lavoro, in famiglia, nella società di cui facciamo parte. Siamo esposti a tante sfide, richieste, doveri, responsabilità, emergenze e cose che non vorremmo proprio affrontare. Prendiamo molte decisioni, o dovremmo farlo, per noi stessi e per gli altri.
E molti in tutto questo rischiano di:
- perdere di vista se stessi;
- stare male con dolori fisici o attacchi di ansia, di panico, o stati di depressione, solo per citare i più comuni;
- andare in quello che si chiama “burn out”, cioè uno stato di esaurimento profondo delle proprie energie che non permette di fare, o di avere voglia di fare, più nulla e significa andare molto oltre la normale stanchezza che ci assale a fine serata;
- avere voglia di mollare tutto, sperando che un cambiamento possa migliorare le cose, attribuendo soprattutto al mondo esterno la causa dei propri malesseri.
Ma c’è qualcosa di diverso che si può fare?
La mia risposta è SI, e parte dal coltivare l’arte di prendersi cura di se stessi, che non ha niente a che fare con l’essere egoisti, o cose simili, ma ha molto a che fare con il prendere in mano, e per mano, la propria vita ed assumersi la responsabilità del proprio benessere, senza aspettare che altri vengano a “salvarci”!
Ma a questo punto la questione è capire cosa significa benessere e soprattutto cosa incide sul nostro benessere.
Perché ognuno di noi si prende cura di qualche parte di sé. Chi lo fa sulla forma fisica, chi sul mangiare, chi sul vestire, chi sulle sue relazioni, e così via, ma il problema è che se non abbiamo un approccio, direi “olistico”, al benessere, ci sarà sempre qualche parte più in sofferenza che rischia di compromettere tutto il resto.
Quindi, cosa potresti fare per prenderti cura di te, a partire da oggi, ed averne dei benefici nella tua vita in generale e anche nel tuo lavoro?
Il mio suggerimento è di occuparti di vari aspetti del tuo benessere e di farlo in maniera “intenzionale” e qui ti spiego cosa intendo e perché proprio in questo risiede quella che io chiamo l’arte di prendersi cura di sé.
2. Cosa significa vivere in maniera intenzionale
Vivere in maniera intenzionale significa avere molta più consapevolezza rispetto a quello che:
- vuoi;
- ti accade;
- provi;
- decidi;
- fai.
Significa, in particolare, avere l’abitudine di:
- porsi delle domande;
- agire in funzione delle risposte che ci si è dati;
- valutare il risultato delle proprie azioni e pensare quello che si può fare per stare ancora meglio.
Ti faccio un piccolo esempio associato al prendersi cura di sé.
Parliamo di Elena, una giovane architetto, mamma di due bellissimi, ma tremendi, bambini di 5 e 3 anni. Ha appena ripreso il suo lavoro ed a fine serata arriva esausta, anche per il poco sonno che le concedono i bambini, e non riesce a fare nulla per occuparsi di sé perché ritiene di non avere tempo. Risultato: non riesce a smaltire i chili di troppo che ha preso durante la gravidanza e questo la fa sentire anche a disagio e più insicura al lavoro.
Prova ora ad immaginare due situazioni:
- Elena continua nel suo tran tran “sperando” che le cose cambieranno quando i bambini saranno cresciuti e pensa che non può mettere al centro il suo benessere, perché altrimenti significherebbe sottrarre tempo ai figli.
- Elena decide di mettere al centro della sua vita il suo benessere, così sarà anche una mamma migliore, in quanto starà meglio, e si pone alcune domande del tipo: cosa potrei fare 15 minuti ogni giorno che mi fa stare bene e mi da energia? A chi posso chiedere aiuto per difendere questi 15 minuti e dedicarli a quello che ho deciso di fare? Rispondendo alla prima domanda si ricorda che da bambina le piaceva saltare con la corda e decide che potrebbe dedicare ogni giorno 10 minuti a fare questo esercizio, ascoltando la sua musica preferita, dopo che è rientrata dal lavoro e prima di occuparsi dei bambini. Rispondendo alla seconda domanda pensa che può chiedere alla sua vicina di casa, rimasta vedova, di tenere i bambini per soli 15 minuti la sera e magari alla sua vicina Maria farà anche piacere avere un po’ di compagnia.
La Elena del caso A vive la vita in maniera meno intenzionale ( la speranza non è una strategia!) della Elena del caso B. La seconda ha perso i chili di troppo ed ha riconquistato, giorno dopo giorno, fiducia in se stessa anche al lavoro perché si sente meglio e sente che sta facendo qualcosa per se stessa.
Lo trovi un esempio troppo stupido? Troppo semplice?
Ma prova a pensarci!
Ti ho fatto un esempio di una nuova abitudine che occupa solo 15 minuti nella giornata di una persona. Ma perchè abbia successo ci vuole:
- una strategia, frutto di domande e risposte;
- la costanza;
- una convinzione (nell’esempio la convinzione è che occuparsi di se stessa significa per Elena essere una madre migliore e non il contrario).
Vivere in maniera intenzionale è apparentemente molto semplice, ma nella realtà lo facciamo poco, e rischiamo tutti di far scivolare le nostre giornate, al lavoro e non, passando da un’attività all’altra, da un problema all’altro, senza fermarci a pensare:
- a noi stessi;
- a quello di cui abbiamo bisogno;
- a come vogliamo sentirci;
- a come vogliamo essere in relazione agli altri;
- al risultato che vogliamo ottenere.
In sostanza non abbiamo una strategia precisa per stare bene e non la seguiamo con costanza. E quindi il risultato è che non stiamo bene!
Prova allora a fare un piccolo check up rispetto alle varie sfere che incidono sul tuo benessere per capire di quanto te ne occupi, o cosa potresti fare per prenderti più cura di te, in maniera intenzionale, in una o più delle sfere che ti propongo.
Avvertenza: questo articolo è un po’ più lungo del solito, ma puoi leggere le prossime sezioni una alla volta, magari dedicando ad ognuna 2 minuti della tua giornata, perché i buoni check up richiedono tempo!
Cominciamo!
3. La cura della mente
Ti prendi cura dei tuoi pensieri? Come nutri i tuoi pensieri di “cibo” positivo? Fai attenzione ai pensieri che fai? A quelli positivi e quelli negativi? A quelli che ti danno energia e quelli che te la tolgono? Hai in mente chi sono le persone che ti aiutano a nutrire positivamente la tua mente?
Ci sono mille modi per prendersi cura della mente: da una passeggiata alla chiacchierata con un mentore, dall’andare da un terapeuta allo scrivere un diario giornaliero, dal leggere al meditare, ma ti ho citato solo alcuni esempi. Hanno tutti in comune che richiedono un atteggiamento attivo della tua mente e non passivo (che invece abbiamo quando vediamo compulsivamente quello che succede sui social o stancamente la TV!).
Quello che ti suggerisco è di:
- pensare se ti occupi in maniera intenzionale, strategica, quotidiana della salute della tua mente, della qualità dei tuoi pensieri, dell’energia della tua mente;
- capire cosa ti piacerebbe fare per occupartene di più e provare a scrivere un elenco di idee;
- sperimentare alcune idee e capire quale può diventare una abitudine di cura per te.
4. La cura del corpo
Sicuramente fai delle attività ogni giorno per occuparti del tuo corpo. Mangi, ti lavi, ti vesti. Ma anche queste attività, che rischiamo di fare con il “pilota automatico” potremmo sicuramente farle in maniera più intenzionale. Quante volte mangi e non pensi a quello che stai mangiando? Indossi la prima cosa che trovi nell’armadio senza pensare se è davvero quella che vorresti? Ti lavi frettolosamente e non ti godi il rito?
E poi cura del corpo significa anche movimento. Il movimento fisico non serve solo per una buona forma estetica, ma è fondamentale anche per il funzionamento del cervello!
Fai anche tu parte della schiera delle persone che vivono il movimento fisico come un dovere? o di quelle che lo vedono come un fattore di cura di sé, e quindi di piacere?
Te lo chiedo perché anche questa convinzione determina poi la reale attività fisica che riuscirai a fare e/o i risultati che otterrai.
Cosa potresti fare per essere più intenzionale nella cura del tuo corpo? Qual è una parte del tuo corpo che stai trascurando? Se avessi 10 minuti a disposizione nella tua giornata cosa ti piacerebbe fare per avere più cura del tuo corpo?
Prova a pensarci ed a mettere le risposte per iscritto.
5. La cura delle emozioni
Ti prendi cura delle tue emozioni? Le ascolti? Le riconosci? Capisci che impatto hanno sul tuo corpo? E sulle tue decisioni? e azioni? Hai qualcuno con cui ne puoi parlare? Riesci ad elaborarle per decifrare i messaggi che ti stanno mandando?
Come cambierebbe la tua vita, anche al lavoro, se ti ponessi più frequentemente domande del tipo:
- come mi voglio sentire oggi?
- come voglio far sentire gli altri che lavorano con me? Che tipo di emozioni voglio trasmettere?
- quale emozione posso coltivare per cercare di stare meglio? e chi mi può aiutare a farlo?
Anche in questo caso prova a pensarci ed a mettere per iscritto le tue risposte.
6. La cura delle relazioni
Le relazioni occupano una parte essenziale della nostra vita e sono un elemento centrale del nostro benessere, perché un bisogno fondamentale che abbiamo tutti è quello di sentire una connessione con gli altri, e con altri che ci fanno sentire bene.
Ovviamente nella vita, e soprattutto nel lavoro, non sempre possiamo decidere le persone di cui circondarci. Capita il collega che non ci piace, il capo che pensiamo non sia bravo, e così via. E molti ritengono che poi il lavoro è lavoro, e quindi le relazioni sono solo strumentali e non occorre investirci più di tanto. Ma nella realtà il tempo che investiamo nel coltivare buone relazioni con gli altri è anche questo un tempo che investiamo nel nostro benessere. Perché se ci pensi, le persone che sono più scontente, o più affaticate, sono anche quelle più sconnesse dagli altri.
Quanto ti occupi delle tue relazioni? Cerchi di frequentare persone che ti danno energia? che ti ispirano? Che sono di supporto? Hai una strategia e fai delle azioni quotidiane per stabilire come comportarti con gli altri e che risultati vuoi produrre? Decidi come vuoi far sentire le persone con cui entri in contatto e come vuoi sentirti tu? Quanto entri in una stanza ti concentri a capire come stanno gli altri e gli dedichi attenzione?
Ad esempio prova a pensare a 3 persone, nel tuo luogo di lavoro, con cui ti piacerebbe instaurare una migliore relazione, cioè con cui vorresti sentirti meglio entrando in relazione con loro.
Pensa ai benefici che questo ti darà e che tipo di sensazioni vorresti provare.
Poi butta giù alcune idee su quello che potresti fare per arrivare a quello che desideri e fai dei tentativi, anche piccoli, ogni giorno e vedi cosa succede, con uno spirito di scoperta e senza pregiudizi. Potresti avere risultati sorprendenti, se inizi anche tu a cambiare qualcosa, a partire dall’essere più intenzionale in certe relazioni.
7. La cura del tempo
Arrivi a fine giornata e ti domandi come sia possibile che sia finita, perché non hai le idee chiare su quello che hai davvero fatto? Scivoli da un’attività all’altra, senza fermarti un momento, in un tempo che sembra infinito e che ha sempre lo stesso ritmo? Oppure sei consapevole di come impieghi il tuo tempo, ti prendi delle pause, decidi tu quanto tempo dedicare alle varie attività e quando è giusto dare uno stop?
Anche il tempo è una dimensione del nostro benessere e l’ansia di non averne mai abbastanza è una delle più frequenti che ci assale fin dal primo mattino.
E proprio per evitare questa ansia occorre prendersi cura del tempo e riconoscere che è una dimensione che possiamo controllare, per non subire gli eventi.
Conosci i tuoi ritmi? Sei consapevole di come varia la tua energia nei vari momenti della giornata ed organizzi le varie attività in funzione di questi momenti? Governi il tempo pianificando le attività in modo da avere spazi di libertà? Ti dai un tempo per pensare, per pianificare, per agire, per valutare, per riposare, nel lavoro? o alla fine è solo tutto un fare?
Ricordi prima che parlavo di ritmo? Anche nella musica la bellezza è data dalle pause tra una nota e l’altra e dal cambio di una nota rispetto all’altra. Quindi anche il tuo tempo potresti immaginarlo come uno spartito musicale che ha molte variazioni che componi tu.
La cura del tempo implica avere il coraggio di fare due cose assolutamente controintuitive:
a) meno hai tempo, più è necessario dedicare tempo a pianificare cosa fare!
b) più hai cose da fare più è necessario prevedere delle pause tra un’attività e l’altra per recuperare energia, altrimenti la concentrazione e la produttività peggiorano invece di migliorare.
8. La cura del lavoro
Dal momento che il lavoro occupa una parte importante della nostra vita, prendersene cura potrebbe e dovrebbe essere un impegno quotidiano, come il mangiare ed il lavarsi.
Perché se ci pensi bene una parte essenziale del tuo benessere, a fine giornata, è proprio collegata a quello che hai fatto e ti è successo al lavoro. Quindi iniziare e gestire la giornata lavorativa in maniera intenzionale è davvero il miglior modo per prendersene cura. E se fai un lavoro che ti piace poco, allora è ancora più importante prendersene cura, proprio perché corri un rischio più alto che ti produca malessere invece che benessere.
Ora ci possono essere tantissime cose che potresti fare per prenderti cura del tuo lavoro, ed in fondo tutto il blog di Working room è dedicato a darti spunti su questo tema, ma qui provo a proporti alcune cose molto semplici e pratiche.
Per essere più intenzionale nel tuo lavoro, che sia quello dei tuoi sogni, o che sia un lavoro che ti sta stretto e che speri un giorno di cambiare, prova a:
- ricollegarti al senso che per te questo lavoro ha nella tua vita oggi (anche se stai facendo un lavoro che non ti piace, magari ti permette di avere uno stipendio che ti serve per la tua famiglia, o che ti da indipendenza, o che ti sta facendo sviluppare alcune competenze, o che ti tiene fuori dalla noia di stare a casa senza fare niente) e cerca di elencare 3 buone ragioni per cui oggi ha senso per te questo lavoro ed a ricordarle ogni mattina prima di iniziare;
- identificare cosa c’è di positivo nel tuo lavoro (alcune attività, alcuni colleghi, il tipo di ambiente in cui lavori, il tuo stipendio, la libertà che ti dà, solo per farti alcuni esempi) e provare sincera gratitudine per questi fattori che rendono migliore il tuo lavoro;
- stabilire nella tua giornata cosa è più importante fare e come vuoi sentirti al lavoro e far sentire gli altri, mettere tutto questo per iscritto, ed averlo bene in vista durante tutto il giorno per cercare di essere coerente con quanto di sei prefissa/o;
- visualizzare quale sarà la tua giornata, pensando sia allo scenario migliore per te e sia ad uno scenario problematico, ed in questo secondo caso, prefigurare cosa potresti fare per gestire al meglio questo secondo scenario per essere già un po’ preparato nel caso in cui si verifichi e poter agire invece di reagire;
- pensare a come ti vorrai sentire a fine giornata (anche per poter far altro dopo il lavoro).
Wow! mi dirai! tante cose! ma prova a metterne qualcuna in pratica.
Spero di averti fatto venire voglia di prenderti più cura di te. Molte cose che ti ho scritto sono di totale buon senso, ma il problema è che il buon senso per molti non si traduce in buone pratiche quotidiane.
E’ la famosa distanza tra la teoria e la pratica, ed è meglio colmarla, perché solo così possiamo stare meglio, anche quando quello che gira intorno a noi non va per il verso giusto.
E tu che ne pensi? Riesci a vivere la tua vita in maniera intenzionale? Quale è l’area in cui sei più brava/o a prenderti cura di te e quella in cui potresti migliorare?
Se vuoi ricevere qualche altro consiglio su cosa potresti fare per prenderti cura di te o hai voglia di farmi sapere un tuo parere scrivi alla mail [email protected] o fai leggere questo articolo ad una persona che pensi ne abbia bisogno.
Buon lavoro e grazie per la lettura!
© 2022 workingroom
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