Qual è la tua mentalità prevalente?

In questo articolo, partendo da una piccola storia reale, potrai approfondire la differenza tra la mentalità della scarsità e quella dell’abbondanza e capire quale sia quella prevalente per te e che effetti può produrre nella tua vita.
Contenuti:
- La storia di Sonia
- La mentalità della scarsità e quella dell’abbondanza
- Come scoprire qual è la tua mentalità prevalente
- Come cambiare la tua mentalità prevalente
- Come finisce la storia di Sonia
1. La storia di Sonia
L’altro giorno ascoltavo i progetti, o meglio i sogni, di Sonia, una giovane donna che dopo 10 anni di duro lavoro, in cui ha sacrificato tanto della sua vita personale in nome degli impegni e delle esigenze della sua azienda, spera che arrivi la tanto sospirata promozione. Vorrebbe diventare responsabile del gruppo in cui oggi lavora e poi, magari, avere la Dirigenza…
Me lo dice sedute al tavolino di un bel bar in centro bevendo un caffè, chiedendomi consigli su come prepararsi all’incontro con il suo capo in cui avrebbe voglia di candidarsi per il ruolo di responsabile che si è liberato dal momento che il suo collega, Mario, è andato in pensione, e Sonia pensa che il ruolo “spetti” a lei, ma ha paura di sembrare arrogante a chiederlo espressamente, in fondo il suo capo dovrebbe già sapere lei quanto vale e quanto si è impegnata…
Poi, quando stiamo per chiedere il conto, pronuncia questa frase: “comunque io penso di avere poche possibilità perché nella vita ho sempre ottenuto meno di quello che ho dato!”.
Alla fine dell’articolo ti dirò se Sonia ha avuto la promozione, ma ora ti chiedo, secondo te che tipo di mentalità ha Sonia?
2. La mentalità della scarsità e quella dell’abbondanza
In linea generale potremmo dire che ognuno di noi, ha in prevalenza una di queste due mentalità:
- quella della scarsità, secondo cui ci manca sempre qualcosa, abbiamo sempre troppo poco. Esempi riferiti al lavoro potrebbero essere poco: tempo, soldi, possibilità, opportunità, contatti, anni di esperienza, competenze, aiuti, riconoscimenti, rispetto dagli altri;
- quella della abbondanza, secondo cui abbiamo molto e possiamo contare su quello che ci serve in ogni occasione. Esempi riferiti al lavoro potrebbero essere molto: tempo, risorse, energie, curiosità, esperienze, contatti, competenze, possibilità, soluzioni, aiuti.
Avrai notato che negli esempi alcune parole le trovi sia in una mentalità che nell’altra ed è proprio così perché, ovviamente, le cose, i fatti sono “neutri” e dipende anche da noi come li vediamo.
Gli anni di esperienza che abbiamo maturato possono essere tanti o pochi proprio in base alla mentalità che abbiamo ed a come noi per primi li percepiamo e quindi li facciamo vedere agli altri.
Così come le competenze.
Potrei essere la stessa persona e dire, se ho la mentalità della scarsità, che per una certa promozione ho pochi anni di esperienza (se è questo quello che penso), oppure dire che i miei anni di esperienza sono la dimostrazione che posso imparare velocemente nuove cose, se ho la mentalità dell’abbondanza, perché faccio leva sul fatto che sono “molto” veloce nell’apprendimento. Trovo, cioè, sempre un elemento di abbondanza su cui far leva, invece che concentrarmi sulla scarsità.
E lo stesso esempio lo puoi applicare sostituendo anni di esperienza con competenze.
Perché quindi il tipo di mentalità che abbiamo è importante e condiziona la nostra vita?
Perché a seconda che ci concentriamo sulla scarsità o sulla abbondanza, assumeremo questa lente per guardare noi stessi ed il mondo e con questa lente forgeremo i nostri pensieri, ed alcuni di questi diventeranno dei pensieri ripetuti e quindi delle convinzioni, come la frase che ha pronunciato Sonia al termine del nostro incontro.
Se abbiamo la mentalità della scarsità, vediamo sempre scarsità e ci comporteremo di conseguenza.
E lo stesso vale per la mentalità dell’abbondanza.
Ed è anche importante perché non si possono avere obiettivi di abbondanza, ad esempio ambizioni di promozioni, di aumenti di stipendio, di carriera, con una mentalità di scarsità, perché questa mentalità farà mettere in campo delle convinzioni, e quindi dei comportamenti, che rischiano di compromettere gli obiettivi di abbondanza.
La nostra Sonia, con la sua frase finale, rischiava, ad esempio, di andare al colloquio con il suo capo poco convinta e quindi di essere poco convincente…
3. Come scoprire qual è la tua mentalità prevalente
E tu che mentalità pensi di avere?
Probabilmente hai già un’idea dagli esempi che ho fatto, ma per avere maggiore sicurezza potresti riflettere facendoti questo tipo di domande:
- in generale pensi più spesso che ti manca qualcosa o che hai tutto quello che ti serve?
- a fine giornata tendi a concentrarti su quello che non hai fatto o su quello che hai fatto (nonostante tutto e tutti)?
- quando hai un problema la “vocina” interiore ti dice: “ce la farai, hai tante risorse” o “ed ora come farai”?
- quando ti manca qualcosa tendi a pensare “sempre la solita storia!” o ti attivi per cercare quali “risorse” hai per compensare quello che ti manca!
- hai più probabilità di pronunciare una frase del tipo “vorrei andare a lavorare nell’azienda XY, ma non ho alcuna possibilità di riuscirci!”, o una del tipo “vorrei andare a lavorare nell’azienda XY, ed ho risorse (contatti, energia) per provarci fino in fondo!”?
4. Come cambiare la tua mentalità prevalente
Se con queste domande scopri che tendi ad avere come mentalità prevalente quella della scarsità, francamente ti suggerisco di riflettere su cosa potresti fare per iniziare ad introdurre nella tua vita la mentalità della abbondanza!
Ti piacerebbe?
Perché sono sicura che hai risorse in abbondanza, forse non stai riuscendo a vederle…
Per invertire la mentalità della scarsità in quella dell’abbondanza ti suggerisco due passaggi:
- il primo è di diventare più consapevole delle tue convinzioni condizionate dalla mentalità della scarsità. E per farlo potresti decidere di riflettere, magari a fine giornata, o a fine settimana, di quali sono pensieri che hai avuto in determinate situazioni, e di metterli per iscritto e di notare se hai utilizzato parole che esprimono mancanza o scarsità.
- Il secondo è di provare a riscrivere le frasi che hai segnato ed a trasformarle applicando la mentalità della abbondanza. Ad esempio, riprendendo la frase di Sonia, la trasformazione potrebbe essere questa: Da (mentalità della scarsità): “comunque io penso di avere poche possibilità perché nella vita ho sempre ottenuto meno di quello che ho dato!”, A (mentalità dell’abbondanza): “comunque, visto che fino ad oggi ho ottenuto meno di quello che ho dato, ho un credito a mio favore che spenderò nel negoziare la mia promozione!”
5. Come finisce la storia di Sonia
E ritorniamo a Sonia. Dopo quella frase le ho chiesto se avesse ancora un po’ di tempo e ci siamo sedute nuovamente al tavolino del bar. Il cameriere ci ha chiesto, un po’ stupito, se volevamo ancora qualcosa, ed abbiamo ordinato un secondo caffè… e poi abbiamo messo a punto le frasi esatte che Sonia avrebbe potuto dire al suo capo durante il colloquio. Perché temevo che la sua mentalità della scarsità la auto sabotasse nel discorso.
Lo so che ti sembrerà scontato, ma la storia finisce bene… Sonia ha avuto la sua promozione, è stata convincente con il suo capo, gli ha spiegato con trasparenza proprio il suo desiderio di cambiare la sua mentalità ed i motivi per cui pensava di meritare quella promozione.
E tu che ne pensi? Se non hai già la mentalità dell’abbondanza dove ti piacerebbe iniziare ad applicarla nella tua vita? Se ne hai voglia scrivi un tuo commento alla mail [email protected], o segnala questo articolo ad una persona che pensi ne abbia bisogno.
Buon lavoro e grazie per la lettura!
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