Scopri come ti può aiutare la tua parte più ribelle nel lavoro

Che rapporto hai con la ribellione? Ti piace o la temi? La riconosci o la neghi? La fai vedere agli altri o la camuffi per paura del giudizio o di altri effetti negativi? In questo articolo te ne parlo perché siamo tutti ribelli (per fortuna) ed essere consapevoli della nostra modalità di essere ribelli è un primo passo per poterla utilizzare in maniera positiva. Perché anche la ribellione può essere un potente alleato per stare bene e per guadagnare sicurezza e fiducia in noi stessi, al lavoro e non solo.

 

Contenuti:

  1. I talenti che segnalano la “ribellione”
  2. Le tre tipologie principali di “ribelli”
  3. Come puoi usare la tua ribellione
  4. Conclusioni  

 

1. I talenti che segnalano la “ribellione”

La casistica dei talenti che segnalano i vari tipi di ribellione la prendo in prestito da Francesca Gino, una professoressa italiana che insegna alla Harvard University, e che ha scritto proprio un libro dal titolo “Talento Ribelle”, in cui evidenzia la ribellione come una vera e propria competenza, utile soprattutto in momenti difficili della vita lavorativa e non.

Nel suo libro Francesca Gino ha individuato cinque talenti che possono segnalare una tendenza alla ribellione:

-       il talento per l’autenticità: chi ha questo talento non ha paura di mostrare agli altri chi è davvero, facendo anche vedere le proprie paure, i propri limiti ed ammettendo i propri errori.

-       il talento per la curiosità: chi ha questo talento è interessato e pieno di domande che tende a fare agli altri proprio come fanno i bambini, chiedendo sempre il perché delle cose, il come, il quando ed avendo una grande voglia di imparare qualcosa di nuovo.

-       il talento per la diversità: chi ha questo talento è sinceramente interessato a conoscere meglio gli altri, si sente bene quando frequenta persone diverse da se stesso e tende ad andare oltre gli stereotipi e le apparenze nel valutare le altre persone.

-       il talento per la prospettiva: chi ha questo talento è capace di vedere i problemi da varie prospettive e di mettersi nei panni degli altri cercando di allargare i punti di vista invece di farne prevalere uno solo.

-       il talento per la novità: chi ha questo talento si entusiasma quando non conosce qualcosa, quando deve andare incontro alla novità e all’incertezza ed i rischi che ne conseguono.

 

Ognuno di noi può avere uno o più di questi talenti, ma uno sarà di sicuro quello prevalente alla base della propria tendenza alla ribellione…

 

2. Le tre tipologie principali di “ribelli”

Sempre partendo dalla casistica dei talenti ribelli proposta da Francesca Gino, e combinando i vari talenti proposti, emergono tre tipologie principali di “ribelli”, ognuna delle quali ha dei punti di forza, ma anche dei lati deboli da gestire. 

Perché anche la ribellione è una buona cosa se gestita e dosata. 

Le tre tipologie sono:

a)   il viaggiatore: è un tipo di ribelle che tende a non conformarsi alle pressioni delle regole sociali e cerca di aiutare gli altri a fare lo stesso condividendo le sue esperienze e le sue conoscenze. Ha spiccato il talento per l’autenticità e la diversità e cerca di aiutare gli altri a far emergere il loro potenziale. Non si spaventa di infrangere le regole comuni presenti nel lavoro o nella società mentre rischia di essere più severo nel voler rispettare le proprie convinzioni e regole interiori. Per contenere questo suo lato più debole questo tipo di ribelle dovrebbe sforzarsi, ad esempio quando si trova in disaccordo con qualcuno, di non dire subito “no” cercando di integrare maggiormente il proprio punto di vista con quello degli altri.

b)   l’arrampicatore: è un tipo di ribelle che tende a cercare sempre nuove prospettive avendo spiccato il talento per la novità e la prospettiva. A differenza del viaggiatore non ha paura di mettere in discussione il proprio punto di vista e le proprie convinzioni e potrebbe sorprendere gli altri proprio nella sua capacità di cambiare rapidamente il proprio pensiero. Il rischio che corre questo tipo di ribelle è di essere troppo attento a quello che pensano gli altri ed a circondarsi di persone troppo simili a sé.

c)     il pirata: è forse il ribelle più estremo perché è capace di utilizzare tutti e cinque i talenti, dalla prospettiva alla novità, all'autenticità, alla diversità fino alla novità. Si tratta, infatti, di una persona che è capace di ribellarsi sia alle regole esterne che a quelle interiori e potrebbe essere la persona più in grado di incoraggiare gli altri ad esprimere una qualche forma di ribellione. Il rischio che corre è l’indisponibilità a trovare forme di necessaria negoziazione con gli altri che possono portare ad isolarlo.

 

Esiste in realtà anche una quarta categoria che è quella del “non ribelle” che potremmo definire anche come:

d)   la guardia: al contrario dei ribelli è un tipo di persona che apprezza l’ordine ed il rispetto delle regole, delle prassi e delle tradizioni. Il rischio che corre questo tipo di persona è di non cogliere le opportunità che ci possono essere dietro i cambiamenti.

 

3. Come puoi usare la tua ribellione

Non esiste un “ribelle” migliore o peggiore di un altro ed ognuno di noi, a pensarci bene, ha una parte ribelle, che è anche vitale… credo che ce l’abbiano anche le “guardie”, ma la negano a se stesse ed agli altri, o la tengono nascosta.

La tendenza a “ribellarsi”, in qualunque delle tre forme che ho citato prima, può essere una cosa molto utile quando ci sono problemi complessi, che spesso richiedono la volontà di “rompere le regole”, di cambiare qualcosa, di vedere le cose da una prospettiva diversa.

La ribellione aiuta il cambiamento, ed il cambiamento è una parte vitale per gli individui e per le organizzazioni.

Per usare al meglio la tua ribellione la prima mossa da fare è quella di diventare più consapevole di che tipo di ribelle sei. 

Magari puoi provare a farti delle domande o a pensare a come reagisci rispetto a determinate situazioni. Ad esempio tendi a:

-       rompere le regole;

-       farti influenzare dalle opinioni degli altri;

-       esprimere il tuo punto di vista senza timori o censure;

-       fare con piacere cose che non sai fare;

-       metterti nei panni degli altri prima di prendere una decisione;

-       rimanere ferma/o sulle tue posizioni;

-       lavorare con persone che la pensano come te;

-       emettere dei giudizi;

-       appellarti a regole e procedure per risolvere problemi;

-       esplorare nuove idee e possibilità;

-       avere tanti interessi diversi;

-       difendere sempre le tue convinzioni.

Per tutte queste situazioni non c’è una risposta giusta, c’è solo la tua risposta che però ti aiuterà ad identificarti maggiormente con una tipologia di ribelle e capire cosa valorizzare ed a cosa fare più attenzione per gestire la tua ribellione. Anche questo tipo di consapevolezza ti aiuterà ad avere più fiducia in te sapendo che hai una competenza che ti può venire in aiuto nei momenti difficili.

E poi il mio suggerimento è di far capire anche ad altri che tipo di ribelle sei, facendo vedere il lato positivo ed utile della tua ribellione e mettendola in campo ogni volta che ti serve senza timore, perché è una qualità assolutamente positiva. 

 

4. Conclusioni

Ogni bambino è nato con la libertà, il dubbio, la ribellione, l’individualità, l’innocenza; tutte grandi qualità” (Osho)

E tu che ne pensi? Che tipo di ribelle sei? Se ne hai voglia scrivi un tuo commento alla mail [email protected], o fai leggere questo articolo ad una persona che pensi ne abbia bisogno.

Buon lavoro e grazie per la lettura! 

© 2023



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