Il 5 può essere un numero magico...

C’è un modo per riuscire a mettere un po’ di distanza quando i problemi ti assalgono e tutto sembra diventare un dramma? O per continuare ad essere motivati, anche quando non vorresti fare niente? O per avere una bussola per organizzarti meglio? La mia risposta è si, e forse si nasconde dietro il numero 5… vuoi provare?

 

Contenuti:

  1. Il 5 per pesare un problema
  2. Il 5 come conto alla rovescia
  3. il 5 per organizzare la tua settimana
  4. Batti il 5
  5. Conclusione


1. Il 5 per pesare un problema

Uno dei problemi che molte persone sono costrette a fronteggiare è il rapporto con l’ansia e con la tensione che si genera proprio quando… abbiamo problemi.

Ed il bello è che la giornata di tutti noi è piena, zeppa, di problemi, piccoli e grandi, di contrattempi, di cose che non vanno per il verso giusto. A volte si inizia da prima mattina ed è così per tutto il giorno. 

Ma come fare a non soccombere a questo rischio di tanta negatività ed al senso di oppressione che ne deriva?

O come fare a non scattare immediatamente, alla ricerca di una soluzione, lasciando quello che si stava facendo, pensando che tutto è sempre una questione grave? O come evitare di farci prendere dalla depressione, e smettere di fare tutto quello che stavamo facendo, pensando che sia un problema insormontabile?

A me questi rischi capitano di continuo, ed a te?

Poi mi sono imbattuta nella regola del 5 e la applico e te la consiglio.

Ora premetto che il 5 potrebbe essere anche arbitrario, e se non ti piace questo numero, puoi sostituirlo con un altro che va da uno a 10, ma il concetto che sto per proporti non cambia, nella sua efficacia, ma anche nella sua semplicità.

Quando hai un problema, o una questione che ti fa arrabbiare, o intristire, o ti delude prova a farti questa domanda. 

Questo problema, o questa questione, avrà un impatto nei prossimi:

  • 5 minuti;
  • 5 ore;
  • 5 giorni;
  • 5 settimane;
  • 5 mesi;
  • 5 anni.

Vedrai che già solo farti questa semplicissima domanda ti fa iniziare a mettere un po’ di distanza tra te e la questione che ti impensierisce o ti infastidisce. Poi a seconda della risposta che ti darai ti verrà molto più semplice:

  1. decidere se vale, o meno, la pena dannarsi per questo problema (secondo i miei criteri sotto le 5 settimane la situazione non è poi così tragica…);
  2. capire come affrontarlo, a chi chiedere aiuto, se è necessario fare un piano (per me sopra le 5 settimane si..).

 

2. Il 5 come conto alla rovescia

Questa è una semplicissima abitudine suggerita da Mel Robbins, una famosa studiosa americana della motivazione, che ha scritto anche un libro dal titolo “La regola dei 5 secondi” (Sperling & Kupfer). Il consiglio è di una semplicità quasi imbarazzante, ma leggendo il libro ci sono numerose evidenze che ne dimostrano l’efficacia. 

Quando non hai voglia di fare qualcosa, o quando devi prendere una decisione, ma non lo stai facendo, che sia anche il semplice alzarti per andare a parlare con quel collega che proprio non sopporti, ma con cui devi parlare, o iniziare a leggere le mail che sai ti faranno venire il mal di testa, ma devi farlo, o smettere di rimandare di andare dal medico per quel disturbo che sta diventando cronico, con l’alibi che hai troppo da fare… allora… conta 5,4,3,2,1 e fai quello che devi o vuoi fare, cioè passa all’azione.

Secondo la Robbins gli elementi fondamentali di questo consiglio sono:

  • il conto alla rovescia, perché è l’equivalente mentale di cambiare marcia in quanto interrompe il normale flusso dei pensieri ed indirizza il cervello verso una nuova direzione;
  • il passare all’azione, cioè il fare qualcosa, anche piccola, ma concreta.

 

Quindi se:

  • avresti voglia di mandare qualcuno a quel paese prova a contare 5,4,3,2,1 ed a cambiare il tono di voce che ti verrebbe istintivo;
  • non hai voglia di scrivere quella mail, prova a contare 5,4,3,2,1 ed inizia a scrivere;
  • vorresti da tempo chiedere al tuo responsabile un colloquio, conta 5,4,3,2,1 e fallo.

 

Attenzione, non vale assolutamente se provi a contare in crescendo da 1 a 5, perché il cervello continuerà a contare… quindi non farlo.

Provaci e fammi sapere com'è andata, nel mio caso molte volte funziona…


3. Il 5 per organizzare la tua settimana

La settimana lavorativa è fatta di 5 giorni, e molti studi dimostrano che la nostra concentrazione, al massimo della sua qualità, non può essere superiore alle 5 ore al giorno. 

Per questo il primo suggerimento è di:

  • definire con molta chiarezza a cosa destinerai le tue 5 ore di maggiore lucidità e concentrazione;
  • decidere come farai per proteggere queste 5 ore da distrazioni e incursioni di altri (tenendo comunque presente che nelle 5 ore sarebbe bene fare delle piccole pause per ricaricarti… quindi non ipotizzare di lavorare 5 ore di fila senza mai staccare).

Il secondo suggerimento è di provare a definire 5 aspetti importanti per la qualità della tua vita lavorativa, ma anche personale, e provare a dedicare ognuno dei 5 giorni della settimana ad un aspetto specifico. Provo a farti un esempio, solo per darti una dimostrazione di come potrebbe funzionare. 5 aspetti per me potrebbero essere: persone, formazione, analisi, innovazione, problemi. E potrei fare attenzione che la mia organizzazione settimanale copra tutte queste cinque aree, magari focalizzando ogni giorno su una di queste per evitare la trappola del multitasking


4. Batti il 5

E qui ritorna Mel Robbins a cui il 5 deve proprio piacere tanto, ed a cui ha portato anche tanta fortuna a giudicare dal successo che hanno avuto i suoi libri. Sempre del numero 5, ma in un’altra versione, ne parla nel suo ultimo libro, che in italiano ha un titolo che non rende giustizia al numero 5 perché si intitola “1 sola abitudine può cambiarti la vita” (Sperling & Kupfer). L’abitudine di cui si parla è molto americana, so che ti farà sorridere e ti sembrerà molto sciocca, ma a quanto pare sta avendo un effetto incredibile su molte persone… Io l’ho provata, e poi l’ho adattata alla mia personalità, ma di sicuro ha un effetto.

La Robbins suggerisce, di iniziare ogni mattina, guardandosi nello specchio del bagno e battendosi il cinque nell’immagine riflessa, come gesto di incoraggiamento e di fiducia verso se stessi.

A quanto pare il nostro cervello, se alziamo la mano e battiamo il 5, ci fa adottare immediatamente un’espressione più positiva…  ed è un gesto che riporta immediatamente nel momento presente facendo interrompere i pensieri negativi. Prova!

Lo so, ti sembrerà la cosa più stupida del mondo, e molti ammettono che le prime volte è così, ma prova lo stesso e vedi l’effetto che ti fa se lo pratichi con continuità per diversi giorni. Per tua informazione c’è proprio un movimento che adotta questa pratica. 

 

5. Conclusione

Non so nulla di numerologia, e questo non è un articolo che parla di magia dei numeri, nonostante il titolo, che vuole essere solo una provocazione. La magia, per me non sta nel numero, ma nelle azioni che tu puoi compiere con costanza grazie ad un certo numero che può essere fonte di ispirazione per te.

L’obiettivo è di aiutarti a pensare che a volte, anche piccole strategie, che si possono nascondere dietro un semplice numero, possono essere una risposta efficace ai nostri problemi. Spesso non occorrono grandi soluzioni, ma piccole azioni costanti. 

 

E tu che ne pensi? Quale esperimento con il numero 5 ti piacerebbe provare? Se ne hai voglia scrivi un tuo commento alla mail [email protected], o fai leggere questo articolo ad una persona che pensi ne abbia bisogno.

Buon lavoro e grazie per la lettura! 

© 2022



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